Bluma Zeigarnik scopre nel 1928 questo “effetto” (che ha preso il suo nome), osservando un cameriere.
Questo cameriere si ricordava perfettamente le ordinazioni non concluse e dimenticava quelle già completate.
Da qui i suoi studi hanno dimostrato come il nostro cervello “trattiene” in memoria tutto ciò che non è stato completato.
Ok fin qui niente di trascendentale… lo utilizzano gli sceneggiatore quando alla fine di un episodio ci mettono una scena … che si concluderà nel prossimo episodio. E noi lì ad aspettare il completamento di quell’azione.
Ma cosa c’entra con i nostri discorsi sulle famiglie e sulla Psicogenealogia?
C’entra perché Anne Shutzenberger ha capito che questo effetto non vale solo per il nostro cervello ma anche per l’intelligenza collettiva. Vale anche per il campo di coscienza familiare.
Quindi se un antenato non ha “concluso” un qualcosa… rimane nella coscienza familiare e un discendente verrà “chiamato” a porre rimedio e a concludere ciò che è in sospeso da allora.
E così ci sono mille racconti di persone che si sono sentite sollevate quando sono riusciti a “completare la casa che ha iniziato a costruire il nonno…” o “hanno preso la laurea in giurisprudenza che lo zio non ha potuto prendere perché è partito per la guerra e non è più tornato…” e potrei andare avanti all’infinito.
Se sentiamo che c’è qualcosa nella nostra vita o nella nostra famiglia che “passa” di mano in mano per essere completamente elaborato, forse è il caso di lavorarci su…
Perchè è qualcosa il cui senso ha bisogno di essere messo in luce.
Quando “completiamo” quel qualcosa, possiamo andare avanti e voltare pagina.
0 commenti