Quando il bambino “sente” la ferita mette in atto una serie di difese che chiamiamo “maschere”. In pratica si struttura una personalità che si difende dal sentire nuovamente quella ferita.
Nel caso della ferita del RIFIUTO il bambino mette in atto la maschera del FUGGITIVO
Il FUGGITIVO sente di non avere pieno diritto ad esistere, e spesso non si “radica” in questa esistenza. Spesso fugge dalle cose materiali, si sente “diverso” dagli altri, non vuol essere visto, ma al tempo stesso soffre per non essere visto.
Il fuggitivo cerca la solitudine, la perfezione, non vuol disturbare per non essere rifiutato.
Ha grande difficoltà ad accettare l’amore e l’aiuto, mentre è disposto a dare e aiutare oltre misura.
La ferita del rifiuto viene vissuta in genere con il genitore dello stesso sesso: quindi le bambine si sentiranno rifiutate dalla mamma e i bambini dal padre.
Spesso il rifiuto si ribalta: le bambine rifiutano a loro volta la madre e la rifiutano come modello. La stessa cosa avviene nei maschi con i padri.
E vediamo come cambia il nostro movimento interiore.
Per elaborare questa ferita e non essere più schiavi della “maschera” possiamo agire in questo modo: proviamo a stare in contatto con la sensazione del “rifiuto”. Visualizziamo un momento della nostra vita in cui ci siamo sentiti rifiutati e stiamo in quel che ci provoca: dolore, rabbia, desiderio di fuga… e proviamo a STARE senza fuggire.
E vediamo come cambia il nostro movimento interiore.
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